
La prospettiva di privatizzare è stata recentemente definita dal presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta, Luciano Caveri, "non priva di interesse" ma al tempo stesso "una questione complessa e onerosa". Cautela sostanzialmente confermata dall'assessore regionale alle finanze, Aurelio Marguerettaz, secondo cui "tutte le decisioni relative al casinò devono essere assunte in un clima di serenità che oggi non c'é".
A partire dal 1994, data dell'avvio del commissariamento da parte della Regione autonoma Valle d'Aosta del Casino di Saint Vincent, che ha posto fine alla gestione privata, la casa da gioco ha perso il 16% delle quote di mercato e ha ridotto del 46,78% le presenze annuali, passando da 1,1 milioni di giocatori del 1994 ai circa 624 mila del 2006. Secondo i dati emersi in un recente dibattito in Consiglio regionale nel 2004 Saint-Vincent godeva largamente della leadership tra i quattro Casinò italiani, con una quota di mercato del 39% che si è ridotta nel 2006 al 23%, mentre nello stesso periodo il Casinò di Venezia é passato dal 19% al 38%, San Remo ha mantenuto una quota di mercato del 17%, Campione ha ridotto il proprio posizionamento dal 24,74% al 21,01%.
Sul versante degli incassi, il Casinò di Saint Vincent ha registrato nel periodo compreso tra il 1994 e il 2006 un incremento degli stessi di 1,04 volte, passando da poco meno di 111 a 116 milioni di euro, mentre la casa da gioco veneziana li ha aumentati di 3,52 volte (da 54,5a 192,2 mln di euro). Per ciò che concerne invece gli introiti percepiti dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, derivanti dall'attività del Casinò di Saint Vincent, essi sono passati tra il 1990 e il 2006 da 74,3 milioni di euro a 60 milioni di euro, con un utile annuale, al netto degli investimenti regionali sulla casa da gioco, che si sono ridotti da 68,6 milioni di euro del 1990 ai 37,2 milioni di euro dello scorso anno.
Fonte: Regione Valle d'Aosta