martedì 17 aprile 2007

SU CASINO' SI TORNA A DISCUTERE DI PRIVATIZZAZIONE

A sessant'anni dalla sua istituzione e a dodici anni dall'inizio della gestione pubblica, il mondo politico e istituzionale valdostano si interroga sulle prospettive future della gestione della casa da gioco di Saint-Vincent e sulla possibilità di un ritorno ad una gestione privata.

La prospettiva di privatizzare è stata recentemente definita dal presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta, Luciano Caveri, "non priva di interesse" ma al tempo stesso "una questione complessa e onerosa". Cautela sostanzialmente confermata dall'assessore regionale alle finanze, Aurelio Marguerettaz, secondo cui "tutte le decisioni relative al casinò devono essere assunte in un clima di serenità che oggi non c'é".

A partire dal 1994, data dell'avvio del commissariamento da parte della Regione autonoma Valle d'Aosta del Casino di Saint Vincent, che ha posto fine alla gestione privata, la casa da gioco ha perso il 16% delle quote di mercato e ha ridotto del 46,78% le presenze annuali, passando da 1,1 milioni di giocatori del 1994 ai circa 624 mila del 2006. Secondo i dati emersi in un recente dibattito in Consiglio regionale nel 2004 Saint-Vincent godeva largamente della leadership tra i quattro Casinò italiani, con una quota di mercato del 39% che si è ridotta nel 2006 al 23%, mentre nello stesso periodo il Casinò di Venezia é passato dal 19% al 38%, San Remo ha mantenuto una quota di mercato del 17%, Campione ha ridotto il proprio posizionamento dal 24,74% al 21,01%.

Sul versante degli incassi, il Casinò di Saint Vincent ha registrato nel periodo compreso tra il 1994 e il 2006 un incremento degli stessi di 1,04 volte, passando da poco meno di 111 a 116 milioni di euro, mentre la casa da gioco veneziana li ha aumentati di 3,52 volte (da 54,5a 192,2 mln di euro). Per ciò che concerne invece gli introiti percepiti dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, derivanti dall'attività del Casinò di Saint Vincent, essi sono passati tra il 1990 e il 2006 da 74,3 milioni di euro a 60 milioni di euro, con un utile annuale, al netto degli investimenti regionali sulla casa da gioco, che si sono ridotti da 68,6 milioni di euro del 1990 ai 37,2 milioni di euro dello scorso anno.

Fonte: Regione Valle d'Aosta

lunedì 16 aprile 2007

La Conferenza Web del Poker Players Alliance Porta un Raggio di Luce


Giovedì, la Poker Players Alliance ha tenuto una conferenza web presieduta dal direttore del consiglio, ex-senatore dello stato di New York, Alfonse D'Amato, con la partecipazione del presidente dell'organizzazione, Michael Bolcerek.

Durante la mezzora di discussione, la persona che forse ha dato maggiori speranze per possibili cambiamenti nell'attuale legislazione è stato il senatore D'Amato. "Io amo questo gioco, lo sport e lacompetizione che il poker offre," ha affermato. "Le persone non dovrebbero sentirsi come criminali quando si dedicano a queste attività." Ha anche affermato di essere felice di essere il presidente del consiglio di amministrazione di questa organizzazione ed ha
Poker Pro for a Year
sottolineato il proprio interesse personale per il gioco, che ha imparato da suo nonno.

"Sarà una dura battaglia comunque," ha rilevato il Sen. D'Amato. Ha sottolineato anche come l'Unlawful Internet Gambling Enforcement Act sia "stato approvato furtivamente nella notte " come parte dell'atto denominato Port Security. Quello che da maggiori speranze è la possibile azione di Barney Frank rappresentante del Massachusetts, il quale tenterà di proporre un atto per rimuovere la legge. "Il rappresentante del congresso, Frank, ha riconosciuto quanto di errato vi sia nell'attuale legge – l'UIGEA – … il fatto che sia l'UIGEA stesso a creare più problemi di quanti ne possa risolvere."

Il presidente di amministrazione D'Amato ha ditto di voler regolamentare il gioco piuttosto che cercare di aggirare il bando che l'UIGEA ha portato in essere. "La risposta non è il blocco dell' accesso al gioco, ma di regolamentarlo e tassarlo. Le proibizioni non funzionano, basta vedere gli esiti di azioni simili in altri settori." Ha affermato che le tasse sul poker in internet potrebbero potenzialmente portare allo stato e $3 miliardi di dollari, che potrebbero essere investiti per persone con il problema del gioco e per proteggere i giovani dall'azzardo.

La conferenza web è stata ben frequentata ed ha posto sicuramente la Poker Players Alliance tra i maggiori protettori del poker sia online sia live negli Stati Uniti. Forse con la forza del senatore si potranno vedere quei cambiamenti tanto attesi.

Fonte: PokerNews

Cambi nel Gioco d'Azzardo di 'Second Life'

Come uno dei 5 milioni di residenti del famoso mondo virtuale 'Second Life', potete comprare e vendere beni, network con pubblicità per clienti reali, entrare in club per scambisti e bordelli oppure frequentare le lezioni dell'università di Harvard. Se però parte dell'utopia del vostro mondo virtuale era partecipare al gioco d'azzardo online o simulato, la vostra fantasia potrebbe presto dover essere relegate da Second Life alla vita dell'aldilà.

Recentemente, numerose nuove fonti hanno segnalato che l'FBI, su invito di Linden Labs (sviluppatore di Second Life) hanno recentemente fatto visita ai casinò online associati con Second Life. Pur negando che questi siano sotto investigazione da parte di
qualsiasi attività, Linden Labs ha emesso una piccolo riforma della propria politica il 5 aprile, affermando che "non saranno più accettate pubblicità classificate, manifesti, o programmi di eventi che siano in qualsiasi modo collegati alle attività dei simulatori di casinò." Inoltre il 5 aprile Palm Vegas.com Island, uno dei casinò di Second Life ha annunciate l'inizio del bando di avatars statunitensi che non potranno quindi più giocare.

I casinò sono stati uno dei contenuti più popolari tra le attività di Second Life ed i casinò "simulati" come quelli della controparte reale, hanno assistito ad una vertiginosa crescita. I Residenti ricorrono alla valuta del mondo virtuale, il dollaro Linden, per giocare in una miriade di giochi da casinò, dal blackjack al poker. Anche se non esplicitamente affermato, la facilità con la quale i dollari Linden possono essere convertiti in dollari statunitensi potrebbero aver messo i casinò di Second Life al limite della "zona oscura" segnata dalla legge americana sul gioco online (l'UIGEA).

Second Life ha emesso un comunicato subito dopo il passaggio dell'UIGEA sottolineando la comprensione della nuova legge prendendo atto delle possibili conseguenze sul proprio mondo virtuale. Stando ai riferimenti dell'atto loro non rientrano ne tra i sistemi di pagamento ne impegnati nel settore del gioco d'azzardo; hanno inoltre responsabilità limitate come provider di servizi internet. Hanno reso noto di voler continuare a cercare chiarimenti e indicazione su provvedimenti da adottare. Mentre il loro status sotto l'UIGEA continua ad essere vago, le recenti azioni rendono chiara l'intenzione di Second Life di prendere posizioni cautelative.

La maggiore questione associate con i cambi di politica di Second Life non è collegata al gioco d'azzardo, è filosofica. Second Life ha stabilito se stessa come basata su ideali di libertà e sul capitalismo. Non solo i residenti possono vendere e comprare prodotti e servizit ma le maggiori società del mondo reale quali IBM o la non-profits American Cancer Institute possono acquistare spazi per influenzare i consumatori. Secondo la propria politica, in Second Life di base "tutti i residenti sono legalmente responsabili per le proprie attività e devono sottostare alle leggi della giurisdizione locale alla quale sottostanno".

Da notare che il blog ufficiale di Linden ha oltre 500 post in risposta agli annunci in merito al gioco d'azzardo. Gli utenti hanno chiesto in merito al proprio diritto di libertà per verificare se anche nel mondo virtuale questa possa essere limitata dalle leggi del mondo reale.